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immagine del Boccaccio
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Giovanni Boccaccio
(?, estate 1313 - Certaldo, 21 dicembre 1375)

boccaccioPoeta, prosatore nonché autore del celeberrimo Decameron, si contendono i suoi natali due località: Parigi, dove alcuni dicono che suo padre, il ricco mercante Boccaccio di Chellino si trovasse di passaggio al momento della sua nascita, e Certaldo, il paese della famiglia dove si trova ancora oggi la casa nella quale l’autore del Decameron visse e passò gli ultimi anni della sua vita.

La sua formazione iniziò a Napoli, dove si trasferì assieme al padre - mercante e rappresentante dei banchieri fiorentini Bardi - nel 1327, facendo anch’egli pratica del mestiere e partecipando alla vita della corte angioina, alla “dolce vita” delle brigate giovanili, avviando la sua attività letteraria in volgare e latino e conoscendo i modelli letterari cortesi e romanzeschi francesi. Rientrato a Firenze nel 1340, si riavvicinò ai modelli letterari fiorentini e stilnovistici, sperando invano in un ritorno a Napoli e cercando poi fra il 1346 ed il 1348 sistemazione a Ravenna e a Forlì. Rientrato ancora a Firenze, scampò alla terribile pestilenza – dove morirono invece il padre e la matrigna – evento dopo il quale scrisse il Decameron, concludendolo nel 1351. Successivamente, grazie alla sua fama di letterato ed uomo di cultura che andava aumentando, ricevette alcuni incarichi ufficiali dal Comune di Firenze recandosi come ambasciatore in Tirolo,a Forlì e Ravenna, dal papa ad Avignone. Nel 1350 conobbe di persona, a Firenze, il Petrarca, che già stimava come maestro, e nacque un’amicizia destinata a durare fino alla fine dei suoi anni. Successivamente si recò a visitarlo a Padova (1351) ed a Milano (1359). Boccaccio ebbe vari figli da relazioni illegittime, ma intorno al 1360 scelse – proprio come Petrarca – la condizione di chierico e nel 1362, in seguito ad rimprovero rivoltogli da un religioso, ebbe un periodo di crisi e meditazione.

Dal 1361 si ritirò a Certaldo, per una vita di studio e meditazione, dove scrisse altre opere in volgare e latino. Tuttavia si recò spesso a Firenze, compiendo anche viaggi più lunghi a Ravenna, Napoli, e poi nuovamente dal Petrarca a Venezia.

Dal 1365 visse una nuova fase di incarichi ufficiali per conto del Comune di Firenze, ma si dedicò anche allo studio ed al commento del poema sacro di Dante: memorabili rimangono le letture della "Divina Commedia" che il grande novelliere tenne dal 1373 per incarico della Signoria di Firenze nella Chiesa di Santo Stefano.

Si spense a Certaldo – un anno dopo la scomparsa del suo "padre e maestro" Francesco Petrarca – il 21 dicembre del 1375.

Elenco delle opere di Giovanni Boccaccio (in carattere corsivo quelle scritte in latino):

La caccia di Diana (1334 -1335 )
Il Filostrato (1335)
Il Filocolo (1336)
Teseida delle nozze d'Emilia (1339 -1341)
Comedia delle ninfe fiorentine (1339 -1340)
Amorosa visione (1341 - 1342)
Elegia di Madonna Fiammetta (1343 -1344)
Ninfale fiesolano (1344 -1346)
Il Decameron (1349 - 1351)
Genealogia Deorum Gentilium (1350 -1374)
Buccolicum Carmen (1351 - 1367)
Trattatelo in laude di Dante (1351)
De casibus virorium illustrium (1355 - 1373)
De montibus, silvis, fontibus et de nominibus maris liber (1355 - 1374)
De mulieribus claris (1372)
Corbaccio (1365)

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data di aggiornamento: 10/05/2007 ore 12:53